giovedì 17 gennaio 2013

SI AGGRAVA LA CRISI POLITICA IN SLOVENIA

Come abbiamo scritto due giorni fa le acque della politica slovena si fanno agitate in seguito alla minaccia della Lista Civica di Gregor Virant, presidente del Parlamento, di togliere la fiducia al governo dopo che il nome del premier Janez Janša è finito nel mirino dell'autorità anticorruzione (insieme a quello del sindaco di Lubiana, Zoran Jankovic, leader del principale partito dell'opposizione). Nuove manifestazioni, dopo quelle di dicembre, si sono tenute la scorsa settimana a Lubiana e in altre città e altre se ne annunciano prossimamente, mentre l'opposizione non parlamentare cerca di organizzare alla protesta della società civile. Qui di seguito il testo della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata diPassaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.

SLOVENIA: DIECI GIORNI A JANEZ JANŠA PER DIMETTERSI
di Marina Szikora
In Slovenia, come preannunciato, prosegue l'insoddisfazione dei cittadini e le manifestazioni in piazza contro il governo ed i politici sloveni. Venerdi' scorso una manifestazione di protesta maggiormente pacifica si e' svolta nel centro di Ljubljana, terminata davanti alla sede protetta del parlamento. Secondo le stime della polizia ci sono stati circa 8.000 manifestanti e due persone state di fermate perche' in possesso di coltelli. I manifestanti, giovani e molto chiassosi chiedevano le dimissioni dei politici corrotti. Il politico piu' nominato e' stato il premier Janez Janša ed alcuni ministri del suo governo, nonche' del sindaco di Ljubljana, Zoran Janković. Maggiori incidenti non ci sono stati. Un gruppo di intellettuali della sinistra portavano cartelloni con scritto "Il governo deve cadere". Uno di loro, lo storico Jože Pirjevec, ha detto che la Slovenia si e' trasformata in una palude di corruzione e ha annunciato per la fine del mese una manifestazione alla quale verra' presentato il programma di alternativa politica all'attuale governo.

I manifestanti che da oltre un mese in diverse citta' slovene protestano contro l'élite politica ed economica in Slovenia a livello locale e statale chiedono innanzitutto le dimissioni del premier Janez Janša e del suo governo, la formazione di un governo di transizione e successivamente elezioni anticipate. Per tal motivo il neopresidente Borut Pahor ha iniziato le consultazioni con i partiti sulla situazione politica dopo che e' stato reso pubblico il rapporto della commissione anticorruzione sul sindaco Zoran Janković e il premier Janez Janša. Nei colloqui con i leader dei partiti politici la questione principale, secondo un comunicato, e' "se e in che modo, nelle circostanze di sempre maggiore sfiducia della gente nel comportamento etico della politica, l'attuale governo puo' svolgere efficacemente i suoi compiti". Secondo le valutazioni del presidente sloveno, "la responsabilita' per questa valutazione sta al governo e alla coalizione dei partiti che lo compongono". Pahor aggiunge che la responsabilita' riguarda tutti quelli che svolgono i massimi incarichi politici dello stato, incluso l'incarico del presidente della repubblica. Da stabilire che cosa significherebbe una soluzione diversa e quali sarebbero le possibilita' di oltrepassare in tal caso l'emergente crisi politica.

Come conseguenza delle ultimissime manifestazioni, la Slovenia precipita così in una crisi politica ancora piu' profonda. Il presidente del Parlamento, Gregor Virant ha invitato il premier Janez Janša a presentare le dimissioni dandogli un termine di dieci giorni per prendere una decisione. Se il premier non lo fara', allora Virant con la sua Lista Civica uscira' dalla coalizione governativa. Al tempo stesso, al premier Janša e' data la possibilita' di sollevare il voto di fiducia in parlamento, ma Virant ha gia' annunciato che il suo partito votera' contro la fiducia al premier. Si aspetta che Janša si dimetta e che la coalizione governativa composta da cinque partiti concordi sul nuovo candidato premier. Secondo Virant, il candidato dovrebbe essere proposto dal Partito Democratico Sloveno che e' il piu' forte partito in parlamento. Virant ritiene che con questo si eviterebbero le elezioni anticipate e l'instabilita' politica. Va ricordato che a carico dell'attuale premier Janez Janša pende il rapporto della Cammissione anticorruzione che accusa Janša di avere un patrimonio che non corrisponde ai suoi guadagni. Altrettanto accusato per corruzione il leader dell'opposizione e sindaco di Ljubljana, Zoran Janković. Il sindaco Janković ha annunciato di ritirarsi temporaneamente dall'incarico di presidente del partito Slovenia Positiva che e' il maggiore partito di opposizione in parlamento. 


Anche la Macedonia in piazza: l'opposizione chiede elezioni anticipate
Un altro paese della regione, la Macedonia, un'altra ex repubblica jugoslava, affronta l'insoddisfazione dei propri cittadini che scendono in piazza. Oltre 7000 persone che appoggiano l'opposizione macedone hanno manifestato a Skopje chiedendo le dimissioni del premier Nikola Gruevski, nonche' elezioni anticipate a marzo. Gridando "Vattene, Gruevski!" e "E' finita!" i manifestanti hanno marciato per il centro della capitale macedone. L'opposizione accusa l'attuale governo di non aver attuato i tagli finanziari che secondo loro sono necessari per oltrepassare la crisi economica che ha colpito anche la Macedonia. Va sottolineato che circa il 31 percento di un totale di due milioni di cittadini non lavorano. La manifestazione e' stata organizzata dal Partito Socialdemocratico, il maggiore partito di opposizione in Macedonia che ancora dallo scorso dicembre chiede elezioni parlamentari anticipate insieme a quelle locali che sono previste per il prossimo 24 marzo. Il leader dei socialdemocratici, Branko Crvenkovski afferma che vi e' "una sola richiesta – elezioni democratiche e giuste. Questo regime e' finito" ritiene Crvenkovski. Il suo partito SDSM attualmente ha in Parlamento 29 seggi di un totale di 123 posti. [Ma. Sz.]

Sullo scontro tra governo e opposizione in Macedonia anche la corrispondenza di Artur Nura sempre per la puntata di Passaggio a Sud Est di oggi


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